UNA CRONACA A PARTE: quando l’ignoranza la fa da padrone

Quella che andremo a descrivere doveva essere la cronaca della gara dei nostri esordienti 2004 contro i pari età della Saturno giocatasi al Dallari di Cadelbosco. La partita, disputatasi domenica 19.02 ha visto i nostri ragazzi dominare in lungo e in largo, ottenendo un successo netto e meritato (3-0).

Anziché parlare della gara siamo costretti a far notare che per tutta la partita il nostro “arbitro” (come sapete non c’è un vero arbitro in questa categoria, ma arbitra chi si presta a farlo e per l’occasione è toccato al nostro coord. Benassi Daniele) è stato oggetto di offese, proteste e insulti (figlio di…, pezzo di…, incapace….ecc…ecc) da parte di alcuni  genitori e del guardalinee ospite(!!!) che evidentemente in presenza di un pallone dimenticano i loro  ruoli di padri ed educatori. Atteggiamento che purtroppo è ricaduto anche sui propri figli (impegnati nel match) che minacciavano i nostri ragazzi con frasi inimmaginabili.

Questo è stato il clima che ha regnato PER TUTTA LA MATTINA sia durante che dopo la gara. 

Un grande applauso va ai  nostri ragazzi , al nostro staff e ai nostri genitori per aver tenuto un atteggiamento sempre educato e rispettoso anche di fronte ad una follia simile. A fine gara per evitare ulteriori insulti e minacce il nostro staff ha deciso di tenere i ragazzi nello spogliatoio fino al placarsi della situazione. Non abbiamo esultato (che non ci sarebbe nulla di male nel farlo) perché c’è ben poco da festeggiare nel giocare contro chi ha interpretato in questo modo quella che deve essere sempre una giornata di festa.

A testimonianza di quanto qui descritto il fatto che persino alcuni genitori ospiti (che non hanno preso parte a questa indecenza) si siano venuti a scusare con i nostri per quanto accaduto.

Il tutto è stato da parte nostra descritto e segnalato nei dettagli sia alla società Saturno Guastalla che alla Figc provinciale e regionale.

Chi scrive è uomo e padre, molto  prima che allenatore. Trovo agghiacciante che gente adulta possa mettere le proprie ansie, le proprie manie da competizione e  le proprie schifose ambizioni davanti alla gioia e alla spensieratezza dei propri ragazzi. Ed è tanto disumano quanto schifoso doverne parlare.

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